4 errori banali da evitare nell’email marketing

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Il web marketing è quell’insieme di tecniche che sfruttano le risorse informatiche per accrescere la popolarità, il seguito, i clienti e conseguentemente il fatturato di un’azienda.

Fra queste strategie rientra a pieno titolo anche l’email marketing, che ha il compito di fidelizzare i clienti attraverso l’invio di newsletter, oppure di conquistarne altri per mezzo di campagne email promozionali.

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Eppure nell’utilizzare il canale email marketing sono ancora molti gli errori, banali ed evitabili di cui spesso non si è neanche consapevoli, che vengono commessi e che inevitabilmente finiscono per compromettere gli esiti di una strategia.

Se una campagna non sortisce i risultati sperati, probabilmente si è commesso uno, o più di uno, di questi quattro comuni errori.

1. L’oggetto di un’email vale più di 1000 parole

I contenuti sono importanti, hanno il compito di solleticare l’interesse e invogliare a continuare a leggere oppure di spingere all’azione, cliccando su un link, visitando il sito internet, procedendo a un acquisto. Ma ancora più importante del contenuto è la presentazione che accompagna l’email, ossia il testo dell’oggetto.

Quasi il 70% delle persone che ricevono un’email decidono di contrassegnarla come indesiderata semplicemente limitandosi a leggerne l’oggetto. Meno del 20% delle email vengono aperte, ciò significa che è evidentemente ancora molto lunga la strada che porta alla scrittura dell’oggetto perfetto.

L’oggetto di email e newsletter dovrebbe essere interessante, stimolare la curiosità, usare le giuste parole, personale e non generale, particolare e non banale. Un mix tra la corretta dose di informazioni e quel minimo di mistero che incuriosisce e spinge all’azione, senza dimenticare di non scrivere mai l’intera frase in maiuscolo.

2. Empatia e contatto umano le mosse vincenti

Le persone vogliono essere considerate, sono entusiaste nel pensare che un messaggio sia diretto unicamente a loro, gli piace leggere il proprio nome nel saluto che apre le email che ricevono. Non solo nell’email marketing ma in ogni strategia di web marketing il rapporto personale, profondo, incentrato sulla fiducia che si riesce a creare con i propri clienti o potenziali tali è fondamentale e di vitale importanza.

I clienti o potenziali tali, amano pensare e desiderano che dietro il sistema che ha inviato l’email ci sia una persona reale, che ha a cuore i suoi bisogni e le sue necessità e non uno strumento che in modo automatico invia migliaia di messaggi tutti uguali a persone che non posseggono un’identità, ma rappresentano solo un numero.

Non è indispensabile che poi sia effettivamente così, ma inserire nell’email un nome o delle informazioni di contatto regala alla comunicazione quel tocco personale e di massima attenzione che farà sicuramente presa sui destinatari della stessa.

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3. Personalizzazione delle email

Non personalizzare le email in funzione delle caratteristiche del destinatario, della sua età, del suo lavoro, del suo tempo e delle sue esigenze è un’attività destinata all’insuccesso. Non è un caso infatti che la personalizzazione premia chi non è tanto pigro da segmentarle e organizzarle, con un tasso di apertura sei volte maggiore rispetto a email dal contenuto generico.

È consigliabile perciò non solo personalizzare l’inizio dell’email con il nome del destinatario, ma anche pianificare i testi in funzione delle sue caratteristiche da quelle più semplicemente anagrafiche a quelle lavorative con contenuti specifici che rendano l’email, agli occhi di chi la riceve, come un valore aggiunto e una fonte di informazioni importante.

Il modo più semplice per creare delle liste suddivise e segmentate in base a determinate caratteristiche, che permettono una rapida personalizzazione delle email, è servendosi di un apposito email marketing software di automazione, come ad esempio Infomail. I risultati sono significativi, oltre che analizzabili. Più dell’80% delle aziende che si convertono all’utilizzo di mail personalizzate riscontrano dei miglioramenti a livello di apertura delle email.

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4. Non esagerare con la frequenza degli invii

La frequenza con la quale si inviano le email non è un aspetto da prendere tanto alla leggera.

Occorre trovare il giusto compromesso senza lasciare troppo tempo tra un invio e l’altro, ma al tempo stesso senza tempestare di messaggi i destinatari.

Un over-sending è il motivo perfetto per finire nella cartella dello spam in men che non si dica. Saranno poche le persone che apriranno i vostri contenuti nonostante il frequente invio e si può star certi che sono già tra i più fedeli fan del marchio.

Una o al massimo due email a settimana sono più che sufficienti per mantenere forte e rendere duratura e solida nel tempo la relazione instaurata con i propri clienti, senza mai dimenticare che ciò che rende vincente una strategia di email marketing sono anche i suoi contenuti, perciò scrivete solo quando avete realmente qualcosa di importante e valido da comunicare.

Quattro errori e un consiglio

Non permettete che l’oggetto della vostra email sia banale e generico, che il contenuto sia privo di quel contatto umano e di quella personalizzazione che tanto piace ai destinatari e infine non esagerate con il numero di email che invierete.

Ma soprattutto servitevi di una piattaforma che sia in grado di aiutarvi in tale compito, che sia facile da usare, potente e innovativa. Una piattaforma come Infomail che non prevede alcun canone di attivazione, fornisce ai propri clienti assistenza telefonica immediata in italiano, è in possesso di una solida tecnologia e rispetta le linee guida imposte dal GDPR.

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